I lunghi mesi
di confinamento a casa per colpa del Covid-19 sono stati spunto di riflessione
per moltissime persone sulla qualità della nostra vita e sulle sue priorità.
Chi vive in città avrà sicuramente anche valutato i vantaggi del verde urbano, il
poter accedere liberamente a spazi verdi all'aperto, la presenza di alberi e
piante che rendono migliore la qualità dell'aria e il benessere delle persone.
Nei giorni
scorsi PEFC Italia (il Programma di Valutazione degli schemi di
certificazione forestale), l’ente promotore della corretta e sostenibile gestione del
patrimonio forestale, ha diffuso un elenco di 6 motivi in base ai quali è
sempre più urgente curare gli alberi in città e piantarne anche di nuovi.
Eccoli:
1 - Riduzione inquinamento atmosferico. Con
oltre 66.000 decessi prematuri all’anno, l’Italia è lo Stato membro UE più
colpito in termini di mortalità connessa al particolato (Pm 10 e Pm 2,5) che
deriva principalmente dal traffico veicolare. Il ruolo degli alberi urbani
nell’assorbimento e riduzione di queste particelle è fondamentale: si calcola
che ogni ettaro di foresta urbana sia in grado di assorbire fino a 30 kg di
Pm10 all’anno.
2. Riduzione Co2 e sequestro di carbonio.
Nelle città si concentra l’80% di emissioni di gas serra e le piante urbane
hanno un ruolo cruciale grazie alla loro capacità di sequestrare la Co2
attraverso la fotosintesi e quindi di immagazzinare carbonio (carbon sink)
nella biomassa vegetale e nel suolo: una pianta con caratteristiche nella media
situata in un clima temperato e in città assorbe tra i 10 ed i 20 kg Co2/anno.
3. Riduzione temperature in eccesso. Altro
fenomeno drammatico in termini ambientali e che rischia di abbassare la qualità
della vita delle persone è quello delle isole di calore, che determina un
microclima più caldo (tra gli 0,5 e i 3 °C) all'interno delle aree urbane
cittadine rispetto alle circostanti zone periferiche e rurali. Inoltre, a
differenza degli edifici, gli alberi quando si surriscaldano emettono vapore
acqueo dalla chioma, contribuendo ad abbassare la temperatura delle foglie e di
tutto l'ambiente circostante. Con l’ombreggiamento e l'evapotraspirazione, gli
alberi possono contribuire ad una riduzione della temperatura mediamente di
3.5°C e quindi anche ad una riduzione dell’uso dei condizionatori fino al 30%.
4. Aumento valore immobiliare. I servizi
ecosistemici su tutto il territorio nazionale hanno un valore annuale
complessivo che si stima arrivi a superare i 220 miliardi di euro: si tratta in
gran parte di un valore non riconosciuto dal mercato. Ma negli ambiti
residenziali gli alberi hanno un valore economico diretto e tangibile,
generando un miglioramento urbano e aumentando l’appetibilità del luogo, e
quindi il valore degli immobili, anche del 20%.
5. Regolazione acqua e rischio idrogeologico.
Gli alberi e le radici possiedono qualità straordinarie che consentono di
svolgere un’azione protettiva nei confronti delle comunità: rallentano i tempi
di corrivazione dell’acqua piovana e il deflusso, soprattutto durante fenomeni
meteorologici estremi come le sempre più frequenti bombe d’acqua, contribuendo
a ridurre l’erosione del suolo e il rischio di esondazione. Senza l’azione
degli alberi, si calcola che ogni anno lo stato italiano dovrebbe spendere per
la riduzione del rischio idrogeologico dai 35 ai 149 miliardi di euro.
6. Creazione spazi ricreativi e di
aggregazione. Un beneficio immateriale strategico importantissimo, emerso
chiaramente nei mesi di lockdown, è l’offerta di spazi ricreativi e di
aggregazione. I parchi alberati e le foreste urbane costituiscono degli
ambienti naturali in cui le persone possono incontrarsi, giocare e interagire
aumentando di conseguenza il valore delle aree limitrofe e contribuendo alla
creazione di identità locale e di nuove opportunità culturali e formative.
“Le città sono,
e saranno sempre di più, responsabili del cambiamento climatico in atto e tutte
le politiche volte al contrasto dell’innalzamento della temperatura terrestre
dovranno partire dai centri abitati - commenta Maria Cristina d’Orlando,
presidente del PEFC Italia -. La cura degli alberi è una disciplina molto
evoluta e che porta importanti benefici: ci vogliono però tempo, risorse e
lungimiranza amministrativa. Proprio per questo, PEFC, partendo dalla sua
consolidata esperienza in materia di gestione forestale sostenibile acquisita
in decenni di lavoro nella grandi foreste del mondo e nelle aree montane e
interne della nostra penisola, sta lavorando a un nuovo standard di
certificazione della corretta gestione delle foreste urbane, così che i
proprietari o le amministrazioni possano certificare il proprio impegno e la
propria gestione sostenibile delle alberature”.
A fine estate
verrà attivato il forum per la definizione del nuovo standard, che si
affiancherà a quello delle foreste e a quello delle piantagioni.